SCUDO FISCALE

Scudo fiscale-ter – Copertura penale DI IORIO

Dal punto di vista degli effetti penali, l’adesione allo scudo fiscale comporta la non punibilità per i reati indicati nell’art. 8 co. 6 lett. c) della L. 27.12.2002 n. 289, ossia l’esclusione ad ogni effetto della punibilità per i reati tributari di cui agli artt. 2, 3, 4, 5 e 10 del DLgs. 74/2000, nonché per i reati previsti dagli artt. 482, 483, 484, 485, 489, 490, 491-bis e 492 c. p., nonché dagli artt. 2621 e 2622 c.c., quando tali reati siano stati commessi per eseguire od occultare i predetti reati tributari, ovvero per conseguirne il profitto e siano riferiti alla stessa pendenza o situazione tributaria [è confermata l’abrogazione dell’art. 2623 c.c., cui rinvia l’art. 8 co. 6 lett. c) della L. 289/2002]. Dal punto di vista dei reati tributari, si evidenzia che restano esclusi dalla copertura penale assicurata dallo scudo le seguenti fattispecie: – emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti (art. 8 del DLgs. 74/2000); – sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (art. 11 del DLgs. 74/2000); – omesso versamento di ritenute certificate (art. 10-bis del DLgs. 74/2000); – omesso versamento di IVA (art. 10-ter del DLgs. 74/2000); – indebita compensazione (art. 10-quater del DLgs. 74/2000). Occorre, inoltre, tenere presente che, come chiarito dalla circ. Agenzia Entrate 10.10.2009 n. 43, § 10, costituisce causa ostativa alla produzione degli effetti di esclusione della punibilità dei predetti reati l’avvio del procedimento penale di cui l’interessato abbia avuto formale conoscenza alla data di presentazione della dichiarazione riservata.

Fonte: ilsole24ore del 26 ottobre 2009, p. 3