MONITORAGGIO FISCALE

Scudo fiscale-ter – Tassazione delle attività oggetto di sanatoria ed effetti preclusivi ai fini dell’accertamento IVA (circ. Agenzia Entrate 10.10.2009 n. 43) DI DEOTTO – GAIANI 

Ad avviso dell’Agenzia delle Entrate, l’adesione allo scudo fiscale-ter di cui all’art. 13-bis del DL 78/2009 preclude gli accertamenti anche per tributi diversi dalle imposte sui redditi, quali l’IVA e le imposte sulle successioni e sulle donazioni. L’effetto preclusivo agli accertamenti opera limitatamente agli imponibili rappresentati dalle somme o dalle altre attività costituite all’estero e oggetto di rimpatrio (o di regolarizzazione). Pertanto, l’inibizione per gli accertamenti opera in tutti i casi in cui astrattamente sia possibile ricondurre gli imponibili accertati ai valori oggetto di emersione. Secondo l’Autore, è possibile ritenere che la copertura data dallo scudo possa riguardare l’IVA relativa ai corrispettivi non fatturati che sono stati "esportati" all’estero, in quanto sarebbe possibile rilevare un collegamento tra le operazioni non fatturate e le attività oggetto dell’emersione. Tale situazione non sembra determinare una rinuncia da parte dello Stato italiano ad esercitare l’azione di accertamento IVA: di conseguenza, non dovrebbe applicarsi allo scudo fiscale-ter l’orientamento della Corte di cassazione (sentenza 18.9.2009 n. 20068 che richiama i principi sanciti dalla sentenza Corte di Giustizia UE 17.7.2008 causa C-132/06), secondo cui i condoni e le sanatorie di cui alla L. 413/91, al pari di quelli introdotti dalla L. 289/2002, sono illegittimi, in quanto in contrasto con la normativa comunitaria in materia di IVA.

Fonte: ilsole24ore del 14 ottobre 2009, p. 33